SOS animali selvatici… Oppure no?

LEPROTTI E MINILEPROTTI

Tutti conosciamo le lepri (Lepus europaeus), animali agili e forti, dalle lunghe zampe posteriori che consentono loro di compiere grandi balzi. Da un po’ di anni però è più facile imbattersi nelle minilepri (Sylvilagus floridanus), coniglietti di origine americana, incautamente introdotti a scopo venatorio e attualmente molto più presenti della lepre europea stessa.

E’ possibile imbattersi nei piccoli della lepre, che nascono già coperti di pelo e con gli occhi aperti, fra le erbe alte dei prati o sotto le siepi. In questo caso vale quanto già raccomandato per i cuccioli di capriolo: non toccateli né spostateli a meno che non ci sia una situazione di grave e reale pericolo (e mai a mani nude). Infatti questi piccoli, che per molti giorni dopo la nascita non emanano alcun odore, rimangono mimetizzati fra la vegetazione, ad attendere il ritorno della madre. Se doveste rinvenirli feriti, accomodateli in una scatola (no gabbie con sbarre) con erba o fieno e contattate immediamente un CRAS.

Per le minilepri… fate attenzione alle loro tane in giardino che potrebbero essere distrutte e predate dai cani o dai gatti.

Sono di solito buchette poco profonde, riscaldate da pelo e altro materiale, nelle quali vengono partoriti 5 o 6 piccoli, che nascono con gli occhi chiusi e non in grado di spostarsi da soli come succede invece nelle lepri. 

Anche per loro vale quanto raccomandato poco sopra.

PICCOLI UCCELLI

Ricordate che gli uccelli, a differenza dei mammiferi, accettano di riaccogliere i propri pulli anche se toccati dagli umani, quindi potete anche spostarli di qualche metro per metterli in un posto più riparato nel caso in cui ciò fosse necessario.

In questo periodo molte specie di piccoli uccelli stanno terminando l’allevamento della prima (in alcuni casi anche seconda) nidiata e succede spesso di avvistare giovani merli, storni, codirossi, cinciallegre (solo per citare i casi più comuni) ancora non totalmente autonomi spostarsi a terra o in luoghi poco elevati.

Nel 99 per 100 dei casi non vanno prelevati: i genitori infatti continuano ad accudirli e ad insegnare loro le “regole della vita selvatica” che saranno preziosissime per potersela cavare in Natura. Possiamo, come già raccomandato, spostarli di qualche metro se si trovano in un punto molto pericoloso, ma cerchiamo sempre di lasciarli alle cure dei loro genitori.

Se rinveniamo a terra un pullo molto giovane o addirittura implume, cerchiamo di individuare il nido per rimetterlo con la famiglia.

Se la situazione è grave e vi è la necessità di far intervenire personale esperto, chiamate un CRAS.

L’unico caso in cui dobbiamo sempre intervenire trovandone un esemplare a terra è rappresentato dal Rondone. Questo meraviglioso uccello infatti è “progettato” per vivere in volo. In volo dorme, si accoppia, mangia e beve. Si ferma solo per deporre le uova e allevare i pulcini. Se volete osservarli andate in città alla fine della primavera o all’inizio dell’estate, meglio se poco prima del tramonto, e potrete vedere queste piccole falci scure solcare il cielo emettendo striduli e caratteristici richiami. E’ uno spettacolo bellissimo, che lascia ogni volta noi appassionati di Natura a bocca aperta, incantati di fronte alla perfezione del volo, alla leggerezza delle manovre, a questi stupendi uccellini di pochi grammi che compiono migrazioni di migliaia di chilometri senza arrendersi mai.

A fronte della sua estrema competenza nel volo, ha zampette molto piccole, pressoché atrofizzate, con le quali riesce ad appendersi ai muri ad esempio, ma non è in grado di posarsi su un filo o di ripartire da terra se accidentalmente caduto.

Il rondone quindi va sempre raccolto, posto in una scatola e va consegnato a personale esperto in grado di prendersene cura. E’ strettamente insettivoro ed ha esigenze specifiche di allevamento.

PS: il Rondone non è il maschio della Rondine come pensano in molti… Sono due specie ben distinte e diverse. 

 

NB: LA LEGGE 157/92 E SUCCESSIVE MODIFICHE VIETA LA DETENZIONE DI ANIMALI SELVATICI.

CHIAMATE SEMPRE UN CRAS O LA POLIZIA PROVINCIALE DEL VOSTRO TERRITORIO.

FATE SEMPRE MOLTA ATTENZIONE SE PASSEGGIATE IN CAMPAGNA, NEI PARCHI O NEI BOSCHI CON I VOSTRI CANI LIBERI. TENETELI VICINI E TUTELATE, OLTRE CHE LA LORO LIBERTA, LA VITA DEGLI ANIMALI SELVATICI CHE SONO I VERI PROPRIETARI DI QUEGLI AMBIENTI.

 Cristina Nera

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Gegia & Sofia

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