SOS animali selvatici… Oppure no?

Nei mesi tra la primavera e l’inizio dell’estate la Natura si movimenta, sboccia, fiorisce, dà il benvenuto a nascite, crescite, involi.

La crescente sensibilità delle persone fa sì, per fortuna, che non si passi oltre davanti a una creatura in difficoltà, magari ferita o troppo giovane per cavarsela da sola. Ma siamo proprio sicuri che questo animale abbia bisogno di noi? Sappiamo sempre che cosa fare, che gesti e quali iniziative evitare?

Le righe che seguono vogliono essere una piccola (piccolissima) guida al soccorso (se necessario) o alla sana e doverosa mancata interferenza quando l’animale selvatico non ha bisogno di noi.

SE VUOI SALVARMI NON TOCCARMI!

In questi giorni, fra le erbe alte dei prati, stanno nascendo i piccoli di capriolo, daino e cervo. Le mamme partoriscono nascoste da questa alta vegetazione ed i neonati hanno colori mimetici che su confondono con l’ambiente circostante e rimangono sdraiati tra l’erba attendendo la madre che li lascia da soli ogni tanto.

NON SONO ABBANDONATI! Moltissime persone compiono questo grave errore di valutazione e raccolgono il piccolo (molto spesso capriolo) e lo portano in un CRAS (centro recupero animali selvatici) o peggio ancora a casa, compromettendo cosi in maniera talvolta irrimediabile la possibilità del piccino di tornare in Natura una volta cresciuto.

Quindi non toccate MAI questi piccini se avete la fortuna di scorgerli nascosti in un prato, allontanatevi velocemente e, nel caso in cui ci sia la reale necessità di spostarli (ad esempio per il sopraggiungere di un trattore o di un mezzo sfalciaerbe), non toccateli a mano nude ma usando erba, fieno o paglia, in modo da mimetizzare il più possibile il vostro odore che spingerebbe la madre ad abbandonare il piccolo al proprio destino.

Se doveste trovare un piccolo ferito (purtroppo le mutilazioni durante le operazioni di sfalcio sono tutt’altro che rare) , chiamate subito un CRAS o la Polizia Provinciale della zona. In quel caso non va perso tempo e occorre l’intervento di personale competente ed esperto.

INCONTRI SPINOSI

Un animaletto selvatico che, più di altri, possiamo incontrare è sicuramente il riccio.

RICCIO FERITO O AMMALATO O CHE VAGA IN PIENO GIORNO: raccoglietelo, ponetelo in una scatola con un panno sotto il quale metterete una borsa dell’acqua calda (attenzione a proteggerlo bene dalle ustioni!). Disinfettate eventuali ferite. 

NON SOMMINISTRATE FARMACI

NON DATE MAI LATTE VACCINO AI RICCI, rischiate di ucciderli. Provate a mettere loro acqua e cibo (crocchette o umido) per cani e gatti.

CHIAMATE IMMEDIATEMENTE UN CRAS ESPERTO IN RICCI.

Se trovate in giardino o in qualunque altro luogo una mamma con i piccoli, NON toccate assolutamente.

Nel caso in cui ci fosse la necessità di spostarli (consultatevi prima con un CRAS) fatelo usando guanti meglio se “sporcati” prima in erba e terra.

Se trovate i piccoli soli ed in difficoltà affidatevi subito a personale specializzato e, lo ripetiamo, NON date latte vaccino. Piuttosto, se siete in grado senza far andare loro per traverso il liquido causando una grave polmonite ab ingestis, date qualche goccia di tisana di semi di finocchio non zuccherata con una siringhina senza ago. 

Per i ricci vi consigliamo di chiamare il Centro Recupero Ricci La Ninna che ha una organizzatissima rete di volontari competenti sul territorio in grado di intervenire tempestivamente, dapprima con consigli telefonici e nel minor tempo possibile di persona.

PICCOLI RAPACI CRESCONO

Ogni anno i Centri Recupero ricevono centinaia di giovani Allocchi, Civette, Gufi comuni, Assioli… Che non sarebbero mai dovuti essere prelevati! 

Questi meravigliosi rapaci notturni, infatti, hanno l’abitudine di disperdersi ancora non in grado di volare nelle immediate vicinanze del nido. Non sono abbandonati, anzi! I genitori continuano ad occuparsi di loro, a nutrirli, a proteggerli, ad insegnare loro ad essere “un rapace”… Nessun operatore umano, per quanto esperto, potrà mai essere efficace come i genitori nell’accompagnamento verso la vita selvatica.

Quindi non toccateli, non prelevateli, a meno che non si trovino in un punto molto pericoloso o siano feriti.

Ricordate che gli uccelli, a differenza dei mammiferi, accettano di riaccogliere i propri pulli anche se toccati dagli umani, quindi potete anche spostarli di qualche metro per metterli in un posto più riparato nel caso in cui ciò fosse necessario.

RICORDATE SEMPRE CHE AGLI UCCELLI, DI QUALUNQUE SPECIE, NON VANNO MAI DATI COME ALIMENTI PANE O LATTE. 

NB: LA LEGGE 157/92 E SUCCESSIVE MODIFICHE VIETA LA DETENZIONE DI ANIMALI SELVATICI.

CHIAMATE SEMPRE UN CRAS O LA POLIZIA PROVINCIALE DEL VOSTRO TERRITORIO.

Cristina Nera

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