Adotta…una Farfalla!

Passeggiando nelle stagioni più calde in campagna o anche in un parco cittadino, tutti noi siamo attratti dalla bellezza delle farfalle, insetti leggeri ed eleganti che possiamo osservare sui fiori, vicino a una piccola pozza d’acqua o anche, per alcune specie, alimentarsi su fonti di cibo meno poetiche come carcasse in decomposizione.

Le farfalle sono, come tutti sappiamo, insetti e appartengono all’ordine dei Lepidotteri (termine che significa letteralmente “ali coperte di scaglie”).

Da sempre queste creature hanno affascinato gli studiosi ed anche le persone comuni, sia per la varietà di aspetto e colori, sia per la loro vita resa incredibile dal loro ciclo vitale (uovo, bruco o larva, crisalide o pupa, farfalla o immagine) che attraverso la metamorfosi muta completamente l’aspetto e l’alimentazione di questi insetti.

Oggi vogliamo raccontarvi qualcosa sulla vita di una specie molto bella presente e comune in Italia: il Macaone (Papilio machaon). Il nome deriva dal greco antico; Machaon era infatti un personaggio della mitologia greca, pretendente di Elena di Troia, morto nella omonima guerra.

Il Macaone è appariscente ed inconfondibile, e si fa notare anche per le dimensioni: la sua apertura alare arriva a 8 cm e gli esemplari più grandi sono femmine.

Vi piacerebbe “invitare” una femmina di Macaone a deporre le uova nel vostro giardino oppure (più difficile ma non impossibile) sul vostro terrazzo?

Se avete tempo e siete curiosi… Restate con noi e vi racconterò come è iniziata la mia avventura con questa splendida specie: abito in una vecchia casa con un grande giardino sulle colline dell’Oltrepò Pavese. Non è un giardino rasato e pettinato, perché non amo la natura imbrigliata e costretta e perché nella spontaneità della vegetazione trovano riparo e nutrimento gli animali selvatici, grandi o piccoli che siano. Inoltre, anche i miei cani amano gli angoli “disordinati”, gli arbusti selvaggiamente cresciuti e le piccole cataste di legna, il fitto dei rampicanti nel quale annusano e scoprono e allenano il loro prodigioso olfatto.

Un giardino naturale è solo all’apparenza casuale, al contrario è il frutto di una piccola ma continua ricerca di piante e fiori che si alternino nello sbocciare e nel dare un aiuto a insetti, rettili, uccelli e piccoli mammiferi.

Una primavera di cinque o sei anni fa, mentre giocavo in giardino con i cani, ho visto un esemplare di Macaone passare e ripassare in volo sopra le nostre teste ed ho pensato che mi sarebbe piaciuto favorirne la riproduzione per aiutare la specie e, contemporaneamente, poter osservare i vari stadi vitali di queste creature.

Difficile direte voi? Come si convince la signora Macaone a metter su famiglia nel giardino di casa?

Semplice, con il cibo giusto per i suoi futuri figli! Serve, in poche parole, la pianta ospite, sulla quale mamma Macaone deponga le uova. Non può essere una pianta qualunque perché non serve solo da supporto, ma una volta nati i piccoli bruchi, sarà al contempo nido e cibo per le larve.

E quindi come è continuata la mia strategia volta ad attirare queste farfalle? Semplice, sono andata in un vivaio ed ho comprato una pianta di finocchietto selvatico. Potete coltivare anche carote, prezzemolo o ruta, ma il finocchietto ha un grande vantaggio: cresce facilmente ed è perenne, in inverno secca e la primavera successiva rispunta bello verde e sempre più vigoroso. Potete anche coltivarlo in un grosso vaso se al posto del giardino avete il terrazzo.

Venti giorni dopo aver posizionato in giardino la pianta di finocchio… Sono apparse le prime uova! Sono ovviamente minuscole e non facili da vedere. Probabilmente è più facile che vi accorgiate dei bruchi, che nei primi giorni sono neri con piccole spine sul dorso e tubercoli rossi. Con il passare del tempo cresceranno (i bruchi non fanno altro che mangiare in continuazione, masticando senza sosta con quelle loro potentissime mandibole che poi si trasformeranno nella “spiritromba”, l’apparato boccale dell’insetto adulto simile ad una cannuccia arrotolata, attraverso il quale viene succhiato il nettare) e assumeranno i bellissimi colori che li contraddistinguono.

Quella primavera di qualche anno fa sul finocchietto avevo 7 bruchi. Con il passare dei giorni si sono ridotti a 3 e uno di loro mi ha fatto il grande regalo di trasformarsi in crisalide proprio sul muro di casa , vicino all’ingresso.

Il caso ha voluto che fossi presente al momento dell’ uscita dell’ insetto adulto. Ho visto muoversi la crisalide, finchè una piccola spaccatura ha inciso la superficie che sembra di sottile pergamena. L’apertura è divenuta via via più consistente e la farfalla, la “mia” farfalla, ha iniziato a liberarsi uscendo dall’involucro, dapprima tutta accartocciata e umida, distendendo pian piano le splendide ali e asciugandosi al sole di giugno.

Un’ora dopo è volata via, con battiti di ali dapprima incerti, poi sempre più sicuri ed aggraziati ed io, come una bambina, mi sono emozionata davanti a un evento naturale e forse scontato, ma che ogni volta mi lascia a bocca aperta come una piccola magia. 

Da allora il mio giardino ogni anno ospita almeno una deposizione di Macaone, che cerchiamo di “invitare” (insieme a molte altre specie di farfalle) anche attraverso fiori adatti alla alimentazione degli adulti: lavanda, timo, menta,origano, veroniche di varie specie, verbena, settembrini, zinnie. 

Non dimentichiamo anche di dissetare le nostre amiche farfalle (ed altri insetti utili come api e vespe): posizionate un semplice sottovaso largo e basso, riempitelo di ghiaia e versate l’acqua. In questo modo gli insetti potranno bere senza rischiare di annegare. Tenete pulito il recipiente e rinnovate l’acqua ogni giorno soprattutto quando le temperature sono alte.

Dateci notizia dei vostri successi di riproduzione del Macaone se volete! A presto per altre racconti “di Natura”! 

Cristina Nera

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